A Portico di Romagna (FC), in un parco dedicato al sommo
Dante e alla sua amata Beatrice Portinari, luogo ideale per la meditazione, è
approdato uno stormo di rondoni metallici a rendere ancora più suggestivo
questo magico giardino.
L’idea nasce una sera d’estate quando due giovani
fabbri/artisti Cristiano Quadalti e Alessandro di Bari, rimangono ammaliati da
uno stormo di festosi rondoni che, con
il loro volteggiare nel limpido cielo estivo, rendono l’atmosfera idilliaca. In
quel contesto pensano di eternare quel momento, realizzando uno stormo di
rondoni in metallo affinché anche quando quei festosi volatili sarebbero
emigrati, il loro volteggiare sarebbe rimasto a ricordo della primavera.
L’amministrazione
comunale rimane entusiasta del progetto e sponsorizza l’evento mettendo a
disposizione lo spazio pubblico per realizzare l’estemporanea; il ristorante
“Al vecchio convento” aderisce al progetto, facendosi carico del ristoro dei
partecipanti con succulenti libagioni.
La data è fissata per il primo fine settimana di settembre e
già dal venerdì sera, tutta la strada che accoglierà i visitatori e lo spazio
riservato alla forgiatura risulta transennato e pronto per l’attesa
manifestazione; anche il ristoratore ha predisposto una impeccabile cena, preannunciando
il livello delle bontà per tutto il fine settimana.
La mattina del sabato un acre odore di carbone invade i
portici dell’antico villaggio che, unito all’incessante battere dei martelli
sulle incudini, dà la sveglia al sonnecchiante borgo. Da lì a poco, inizia
l’afflusso di curiosi; al centro dello spazio forgiatori è appeso un disegno
raffigurante l’opera da realizzare che stimola i commenti e la curiosità del
pubblico. I due organizzatori, affidano ad ogni partecipante il compito di
realizzare un rondone, occupandosi personalmente di forgiare la struttura
portante dell’opera che è una avveniristica panchina senza spalliera. Nello
staff è presente un giovane falegname tedesco che si occupa di realizzare le
doghe che fungeranno da seduta alla panchina. C’è spazio anche per un talento femminile, Katia Gianesella, una giovane donna, esperta nella lavorazione
del rame che realizza un rondone in questo rosso metallo che darà un tocco di
colore all’intera opera.
Già dal primo pomeriggio
di domenica il progetto assume la forma desiderata ed è subito un continuo di riprese con
svariati dispositivi fotografici, di applausi e di complimenti rivolti agli
autori visibilmente emozionati. Le prime ombre iniziano a calare e velocemente,
la panchina viene trasportata nella location definitiva ed una luminosa luna
piena spunta dalle montagne quasi a voler illuminare questa straordinaria
scultura. Anche il Sindaco, nel suo breve discorso inaugurale è palesemente emozionato
ed entusiasta di quanto realizzato così come tutto il pubblico presente. Dopo
l’ennesima foto ricordo con tutti gli artefici e prima del tradizionale
rinfresco offerto dal” Bar Sport” e “Bar Angolo”, promette la riedizione
dell’evento tra un anno con un maggiore impegno sociale ed economico.
Antonello Rizzo.