FABBRI IN PIAZZA
Forgiatura dal vivo in estemporanea
L'espressione del ferro (Mostra personale di Davide Caprili)
Savignano sul Rubicone 13 - 15 dicembre 2013
Il Natale di Savignano, località
della provincia di Forlì-Cesena, molto vicina a Rimini, prende l’avvio da
sempre con la tre giorni di festeggiamenti in onore di Santa Lucia, protettrice
del paese, che comprendono, oltre alle celebrazioni religiose, la Sagra del
Torrone con i tre golosi mercati, in cui si possono gustare e acquistare torroni, formaggi, salumi, vini e
gastronomia; il mercato ambulante di Santa Lucia e il
mercato dell’artigianato natalizio con hobbisti
e artigiani.
Le vie di Savignano sono animate da artisti di
strada, giocolieri e fuochiste; da musica dal vivo e da tante suggestive
attrazioni, che rendono fiabeschi i tre giorni di eventi, soprattutto (ma non
solo) agli occhi dei bambini, cui è dedicato l’angolo
dal titolo “Il Regno Incantato” e un
divertente calendario di spettacoli.
Nei giorni 13, 14 e 15 dicembre 2013 è stata
organizzata, sempre a Savignano, nella sede della “Vecchia Pescheria” di corso
Vendemini, 5, anche un’interessante personale –
intitolata “L’espressione del ferro”
– dell’artista Davide Caprili, talentuoso realizzatore di opere fabbrili di
intensa espressività, come la maschera in ferro, raffigurante “Oloferne”, o il soave “Viso di donna”, o, ancora, il delicato “Passi di danza”.
Del percorso espositivo di
Caprili facevano parte anche bozzetti, disegni preparatori, prove d’artista e
una sezione fotografica, in cui sono stati immortalati momenti del lavoro in
laboratorio, come la progettazione e la forgiatura del ferro, o il lavoro
all’incudine.La
personale di Caprili, nella sua elegante semplicità, ha riscosso un ampio
consenso da parte della critica e l’attenzione da parte di un pubblico,
affascinato dal senso di vitalità delle sculture esposte, che fa dimenticare la
dura e fredda materia di cui sono fatte.
Davide Caprili, che ha avuto come principali
Maestri il belga Michel Mouton e l’italiano Claudio Bottero, può considerarsi non
solo un emergente, capace di opere di grande bellezza, ma anche una promessa
mantenuta della forgiatura artistica.
Sono senz’altro condivisibili le parole dello
stesso Caprili, secondo cui l’intento della personale “è mostrare
l’evoluzione e la trasformazione del ferro nel tempo, mediante l’acquisizione
di nuove tecniche di forgiatura e lo studio dei vari soggetti”. E davvero
il Maestro Caprili può vantare una prestigiosa evoluzione del proprio stile
artistico, ammirata anche alla tre giorni savignanese.
In concomitanza con la Fiera di Santa Lucia e l’esposizione
delle opere di Caprili, si è svolta a Savignano la terza edizione di un’
estemporanea di forgiatura in piazza, promossa dal Maestro Caprili di concerto
con l’organizzazione “Savignano Eventi”,
che ha avuto inizio la mattina del 13 dicembre, con
la finalità di realizzare una mano di grandi dimensioni (circa 4 metri di altezza) con sopra un dado : opera
evocativa del celebre episodio storico del 10
gennaio del 49 a.C., allorché –
secondo Svetonio – l’Imperatore romano Caio Giulio Cesare, gettando un dado
nelle acque del fiume Rubicone, pronunciò la nota frase “Alea Iacta Est”, motto, proverbiale già presso gli antichi, che si
suole ripetere tuttora nell’intraprendere un’azione irrevocabile.
Caprili, componente dell'Associazione
Italiana Fabbri d'Arte, è stato l’ideatore e l’autore del disegno della mano
con il dado, realizzata dai Maestri fabbri, partecipanti all’estemporanea.
Il laboratorio è stato
allestito in piazza Amati e alla realizzazione dell’imponente opera hanno partecipato più
di 20 fabbri/artisti, giunti da ogni parte d’Italia, ospitati cordialmente e
con garbo inappuntabile dagli Organizzatori dell’evento in rassegna.
Gli artisti del ferro, partendo dall’intelaiatura
della mano, assemblata dal Maestro Caprili nella propria officina, si sono
avvicendati, lavorando a coprire con lamiere l’intera superficie della stessa,
evidenziandone i tratti caratteristici, come unghie, polpastrelli e linee.
I lavori hanno avuto un ritmo incalzante e sono
stati attentamente supervisionati da Caprili, il quale – magistrale
coordinatore – ha assegnato ad ogni partecipante il compito da svolgere,
consentendo comunque a ciascuno di trovare il tempo per ammirare le bellezze
architettoniche della località, come il ponte romano, posto all'ingresso del centro storico del
paese, o il "Petrone",
resto di un'antica tomba; o la via Pulida, antico tracciato centuriate; o le
fornaci protostoriche.
Neppure la c.d. “protesta dei forconi”, che ha acceso gli animi proprio in quei tre
giorni dell’evento savignanese, ha fatto
scemare l’entusiasmo dei visitatori e i Maestri fabbri (‘capeggiati’ da Franco
Melis), a riprova che l’arte non sempre si astrae dalla realtà, hanno anche
realizzato un forcone.
Non sono, poi, mancati momenti didattici, in
cui giovanissimi del pubblico si sono cimentati nell’arte fabbrile, sotto
l’attenta guida dei Maestri della forgiatura.
Sono stati, altresì, realizzati piccoli e
pregevoli manufatti in ferro, come un angelo da Giovanni Piccolo; una rosa da
Giuseppe Pelleriti; una figura femminile da Andrea Cosci; un volo di uccelli da
Giuseppe Agosta; una foglia di calla da Massimiliano Benvenuti; un batacchio
per portone, raffigurante un drago bicefalo, da Gabrio Grilli ed Evancio
Girelli; una calla da Franco Melis; una penna con calamaio da Antonino e
Francesco Crisafulli.
Nel pomeriggio di domenica, la grande mano con
il dado è stata terminata e, alla presenza delle Autorità cittadine, Sindaco in primis, sono state scattate
le foto di rito a perenne ricordo dell’entusiasmante avventura savignanese.
Da annotare infine che il consenso dei
visitatori a questo evento è stato più ampio rispetto alle precedenti edizioni
e si auspica che l’imperdibile manifestazione venga riproposta anche negli anni
a venire.