Città di Castello
è stata la location del prestigioso evento di respiro
internazionale, svoltosi dal 7 al 9 giugno 2013 e denominato “Ferro e Fiamme”,
il cui artefice e principale organizzatore è stato Gabrio Grilli, ultimo
discendente di una dinastia di fabbri-artisti, autori di molteplici opere in un
passato recente, affiancato ovviamente dalle Autorità Cittadine : in primis, dall’Assessore al
Commercio e al Turismo, Riccardo Carletti.
La cittadina
umbra, oltre ad essere la patria di numerosi Fabbri, che nel tempo le hanno
dato lustro soprattutto per la realizzazione di importanti opere in ferro,
quale la cancellata della Chiesa di San Francesco (che chiude la Cappella “Vitelli”), è la
città natale di Alberto Burri (1915-1995), artista italiano che – con
Lucio Fontana – ha maggiormente contribuito ad arricchire il panorama artistico
internazionale per le arti applicate nel secondo dopoguerra.
Omaggiando
Alberto Burri, il fabbro-artista cesenate Stefano Fagioli - autore di tante pregevoli
opere, fra cui la “Tabacchina” (realizzata nella passata edizione
dell’evento) e il disegno commemorativo del 150esimo Anniversario dell’Unità d’Italia (realizzato a
Pozzonovo (PD) nel 2011) - ne ha rielaborato l’opera “Cretto Bianco”, di
cui ha affidato la realizzazione ai partecipanti alla manifestazione in
rassegna.
Il “Cretto
Bianco” (letteralmente “crepa, fenditura, spaccatura”), leit
motiv dell’evento di Città di Castello, è stato
riprodotto in metallo dai fabbri artisti, che hanno lavorato in sincronia,
realizzandone ciascuno un pezzo sino al conclusivo assemblaggio.
Ha rivissuto, così, una delle opere artistiche più note del Burri, che prende
le mosse dall’opera – per così dire – capostipite del genere, realizzata a
Gibellina (TP) sulle macerie del terremoto, che il 15 gennaio 1968 distrusse
l’intera Valle del Belice, provocando numerose vittime.
Il “Grande Cretto” di Gibellina, progetto
avviato nel 1984 e terminato cinque anni dopo, è un'enorme colata di cemento
bianco, che ricopre e ricompatta i dodici ettari di macerie del centro storico
della città. Invece, il "Cretto"
realizzato dai Fabbri-artisti a Città di Castello, in occasione di questo
evento, si connota innanzitutto per il materiale che è ferro e poi per il fatto
di essere stato realizzato da tante mani diverse (circa 30) esprimendo così
tante diverse personalità. Il risultato finale è, a mio avviso, pregevole e lo
stesso Burri, se fosse ancora tra noi, apprezzerebbe questa nuova
interpretazione.
Nel corso dell’evento in rassegna, oltre al menzionato “Cretto Bianco”
del Burri, sono stati realizzati anche altri manufatti artistici decisamente
interessanti, come lo stemma di Città di Castello di Giuseppe e Dante
Bonometti, Di Bari, Mastalli, Balestra; il “Drago alato” di Girelli,
Gorlaghetti; una chitarra stilizzata di Benvenuti, Bonanni, Convento, Cosci; un
insolito pannello portabicchieri di Barbini e Trabalza; una rosa realizzata da
Gunther Kuchta ed altri lavori ugualmente pregevoli.
Da annotare infine, che anche l’ospitalità è
stata generosa ed ineccepibile, poiché gli Organizzatori sono stati perfetti
anfitrioni di partecipanti e loro accompagnatori.
Per vedere le fasi salienti della manifestazione cliccate su "vedi le foto"
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